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Team Building Academy-Call 2023: riscrivere le regole di e con un gioco

i partecipanti hanno cominciato questo percorso a partire dalla condivisione della propria identità e della propria esperienza per creare un team che, desideroso di sapere, saper fare e saper essere, da ora è pronto ad agire

di Alice Migliori
Laureata in Tecnologie e diagnostica per la conservazione e il restauro e laureanda in Beni archeologici, artistici e del paesaggio: storia, tutela e valorizzazione presso l’Università di Bologna
in tirocinio c/o Appenninol’Hub


Nelle giornate del 25 e 26 marzo lo spazio di co-working Livingl’Hub di Viserba (RN) ha ospitato il primo evento della 012 Academy Call per Imprese Innovative ed Economie Abitanti: il team building tra i partecipanti selezionati che seguiranno il percorso gratuito di alta formazione per la creazione e la trasformazione di imprese abitanti e aziende innovative in economie finalizzate alla rigenerazione di comunità e dei relativi territori su cui insistono.


Questa prima tappa del percorso di generazione, incubazione e accompagnamento imprenditoriale è stata abilmente orchestrata dal pedagogista e formatore Michele Lapiccirella che, attraverso un approccio giocato sulla didattica inclusiva, ha permesso ai partecipanti alla Call di vivere un assaggio delle esperienze pratiche che li vedranno protagonisti nei prossimi mesi. Le attività svolte durante il weekend, infatti, ludiche nella forma ma tutt’altro che frivole nei contenuti, sono servite a raccontare qualcosa che le parole, in questo caso, faticano a comunicare: la dimensione e l’entità del coinvolgimento individuale implicato nella creazione di Imprese Abitanti e il valore della persona quale incubatrice di idee capaci di generare un impatto decisivo nella storia di un territorio.

Il focus delle attività non ha riguardato i progetti da sviluppare, bensì i futuri progettisti, la loro identità e le loro soft skills, competenze legate alle attitudini individuali ma sviluppabili mediante il giusto allenamento.


I partecipanti hanno sperimentato l’importanza di riscrivere le regole di un gioco a cui hanno scelto non solo di prendere parte, ma di arricchire con il proprio contributo, ragionando sulla necessità di uscire dagli schemi per costruirsi sentieri orientati a raggiungere luoghi ancora inesplorati attraverso logiche innovative. Si tratta di un punto di partenza fondamentale considerando che oggi è imprescindibile ritenere lo spazio abitato, e in particolare quello delle Aree Interne, se non come il teatro di una democrazia che deve riflettere le esigenze delle comunità abitanti, il loro bisogno di poter fruire di servizi primari, di luoghi di ritrovo e di scambio di emozioni, informazioni e buone pratiche; la loro necessità di esprimersi e realizzarsi attraverso attività d’impresa in grado di nutrire un movimento economico che funga da tessuto connettivo per la generazione di un meccanismo virtuoso di co-creazione di valori in una prospettiva a lungo termine.


Non a caso il dialogo costruito durante il team building non ha escluso tra i punti trattati l’indagine dello stato di benessere dei partecipanti, cioè coloro che hanno aderito alla volontà di creare degli spazi di vita che riflettano appieno lo spirito di Comunità Abitanti o che siano in grado di trapiantarne di nuove laddove le dinamiche della storia umana hanno portato all’esito di una loro lenta scomparsa. Sapersi ascoltare prima ancora di sapere ascoltare costituisce il tassello fondamentale di un puzzle emotivo alla base di tutti i pensieri creativi e innovativi che avranno come effetto un’inversione di tendenza stimolatrice di imprese abitanti, sociali, inclusive e sostenibili.
L’insieme delle attività svolte in queste due giornate di primavera ha permesso ai partecipanti di liberarsi della tensione propria di ogni inizio di percorso e di cominciare a mettersi in gioco, a dialogare e ad aprirsi alla ricezione degli stimoli generati dalla consapevolezza di essere parte di un insieme di persone accomunate dallo stesso desiderio di concretizzare la propria idea di lavoro e di vita in un progetto personale d’Impresa Abitante.
È bene tenere presente che quando una società umana fa proprio un ambiente lo fa perché in esso ritrova delle utili vocazioni, cioè delle potenzialità atte a fornirgli un certo numero di agevolazioni, produttività o energia. In origine le vocazioni individuate dall’uomo erano di natura piuttosto elementare, tali cioè da soddisfare le esigenze di una specie che abitava l’ambiente adeguandosi a quanto esso poteva offrire; quelle vocazioni, di fatto, fruibili con il minore sforzo. Nel corso della storia l’uomo ha identificato vocazioni di natura sempre più complessa, cioè più difficili da far fruttare, la cui individuazione non può contare su una semplice analisi di superficie, ma richiede una profonda operazione di esplorazione e ricerca, una mobilitazione delle forze naturali funzionale alla produzione di materiali industriali e beni d’uso che ha implicato la creazione di relazioni culturali e di mercato fra paesi diversi e lontani. Questo processo ha allargato le reti sociali e urbane fino a renderle globali, incentrate sulla relazione a lunga distanza, con una progressiva frammentazione dell’intimo rapporto tra le comunità e il territorio che queste abitano.
I futuri imprenditori selezionati dalla 012 Academy Call hanno deciso di investire sul ripristino di questo rapporto – alla luce delle cause che ne hanno segnato la rottura – per costruire spazi di vita radicati e fertili, proclamandosi rappresentanti di una fetta di società umana che vuole puntare sul recupero di potenzialità e vocazioni semplici e a corto raggio, ma generatrici di benefici universali. Per tale motivo i partecipanti hanno cominciato questo percorso a partire dalla condivisione della propria identità e della propria esperienza per creare un team che, desideroso di sapere, saper fare e saper essere, da ora è pronto ad agire.

Alice Migliori

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