Valutazione d’Impatto Sociale
delle Economie Abitanti

Misurare il valore di imprese e progetti che rigenerano

Con la terza edizione la Call Economie Abitanti si è arricchita di un’importante dimensione: la Valutazione d’Impatto Sociale (VIS) realizzata in collaborazione con Aiccon, che ha permesso di misurare e analizzare i cambiamenti generati dai progetti di economia sociale che hanno seguito il percorso di formazione e accompagnamento

in collaborazione con
aiccon research center
valutazione impatto economie sociali abitanti

Report di sintesi
del percorso
impact-oriented

La Call Economie Abitanti, promossa da AppenninoHub, è stata progettata come un laboratorio di innovazione sociale, rigenerazione territoriale e imprenditorialità responsabile, rivolto a territori interni e considerati fragili.

Il presente report, curato da AICCON e Appenninol’Hub, sintetizza i risultati del percorso di formazione, accompagnamento e misurazione d’impatto realizzato nel 2024-25 su 5 delle imprese partecipanti insediate in Romagna, realizzato grazie al sostegno della Regione E-Romagna Bando BANDO PER IL SOSTEGNO DI PROGETTI DI INNOVAZIONE SOCIALE
PR-FESR 2021-2027 – PRIORITÀ 1 – Azione 1.3.5

Indice

Visione strategica e contesto

Le Economie Abitanti sono intese come esperienze nate dal basso (da gruppi locali, cittadini, comunità) che rispondono a bisogni territoriali o aspirazioni comunitarie, sviluppando progettualità che intrecciano valore economico, sociale, culturale e ambientale. L’idea è quella di superare la tradizionale separazione tra valore economico e valore comunitario/sociale, per approdare a una sostenibilità integrale, che tenga insieme le dimensioni economica, sociale, culturale-politica e ambientale. Questo approccio si basa su un neomutualismo: la condivisione di bisogni, la socializzazione e il prendere parte attivo, per costruire risposte organizzate in grado di trasformare il territorio e migliorare la qualità della vita delle comunità.

Il percorso impact-oriented: cosa è stato fatto

Il percorso che ha accompagnato le organizzazioni coinvolte nella Call ha previsto tre fasi principali:

– Workshop di formazione e co-design
Tutte le realtà selezionate hanno partecipato a momenti collettivi finalizzati a definire un linguaggio condiviso sulla valutazione dell’impatto sociale (Valutazione d’Impatto Sociale, VIS), individuare dimensioni di valore rilevanti, e costruire insieme un framework concettuale utile a misurare trasformazioni reali nei territori.

– Accompagnamento one-to-one per le realtà romagnole
Alcune organizzazioni della Romagna sono state coinvolte in una sperimentazione pilota: si è lavorato con ciascuna per mappare le loro attività, le modalità con cui generano valore, raccogliere dati concreti (2024, e stime per 2025), testare gli indicatori e lo strumento di misurazione.

– Restituzione e diffusione
Alla fine del percorso è stato presentato il toolkit sviluppato (framework + set di indicatori + strumenti di raccolta dati) e le prime evidenze emerse dalla sperimentazione, con l’obiettivo non solo di restituire ciò che è stato costruito, ma anche di offrire una base utile a policy maker, comunità e altre organizzazioni interessate.

Il concetto di impatto adottato

Nel report viene definito l’impatto secondo la Prospettiva Civile come:

“l’insieme delle trasformazioni di lungo periodo che le azioni degli ecosistemi relazionali, e i cambiamenti da queste influenzati, contribuiscono a generare per i contesti di riferimento, ovvero al contempo a livello di persone (‘micro’), organizzazioni formalizzate e non (‘meso’) e sistemi (‘macro’). L’impatto per definirsi positivo deve essere sostenibile integralmente.”

Questo significa che l’impatto non è solo ciò che succede direttamente ai beneficiari, ma anche come le organizzazioni trasformano i loro contesti, producono cambiamenti sistemici, integrando le dimensioni sociale, culturale-politica, economica e ambientale. Dentro questa prospettiva, la valutazione non è solo misurazione, ma strumento di orientamento strategico.

Il framework a 6 dimensioni

Per rendere concreto il processo di misurazione, il toolkit co-costruito comprende un framework articolato in sei dimensioni, ciascuna con sotto-dimensioni e ambiti di analisi specifici. Ecco le sei dimensioni:

DimensionePrincipali sotto-dimensioni / ambiti analisi
1. Sviluppo Economico AbitanteGenerazione di valore economico (natura delle risorse finanziarie, ricadute sul territorio), generazione occupazionale, investimenti locali.
2. Sviluppo Organizzativo AbitanteFormazione interna, competenze delle persone coinvolte, governance inclusiva, grado di maturità imprenditoriale.
3. Sviluppo Ecosistemico AbitanteCollaborazioni, reti territoriali, advocacy, contributo allo sviluppo di policy locali.
4. Cura Abitante dei Beni ComuniTutela e valorizzazione del patrimonio culturale e ambiente, adozione di pratiche ambientali, investimenti per la sostenibilità.
5. Risposta ai bisogni AbitanteTipologie di attività e servizi, ascolto della comunità, come le attività rispondono ai bisogni reali del territorio.
6. Sviluppo di Comunità AbitanteSocialità, senso di appartenenza, partecipazione, volontariato, coesione sociale e cittadinanza attiva.

Questo schema permette alle organizzazioni partecipanti, ma anche ai policy maker, di osservare in modo sistematico le trasformazioni prodotte e di capire dove investire risorse ulteriore o interventi di miglioramento.

Evidenze: dati da Romagna

Nel report sono raccolte evidenze quali-quantitative riguardo a cinque realtà della Romagna coinvolte nella fase pilota: Spinta, RadiNext, Aldeia, E3b, La Casa di Pam. Alcune note:

  • I dati di consuntivo sono del 2024 per RediNext e Aldeia; per le altre realtà si lavorano su stime per il 2025 quando i dati non fossero completi.

  • Si misurano vari indicatori relativi alle sei dimensioni sopra: numero di persone coinvolte, numero di attività, investimenti reali, collaborazioni attivate, forme di governance, attività di comunità, beni comuni rigenerati, risposta a bisogni specifici ecc.

  • Le evidenze mostrano che ogni esperienza ha modalità e tempi diversi di creazione di valore: ad esempio alcune generano occupazione diretta, altre puntano su rigenerazione ambientale o culturale, altre ancora su socialità e comunità, ascolto. Il punto non è fare “la media” ma capire la specificità e l’originalità di ciascuna.

Alcune delle imprese oggetto del Report

Collettivo E3B nasce con l’obiettivo di favorire il ripopolamento e la rigenerazione dei territori, attraverso la costruzione di una rete di co-progettazione
Nasce a Torriana "Il Povero Diavolo", il primo ristorante sociale dalla Cooperativa Sociale Aldeia, un locale che mira a offrire opportunità di lavoro a persone in condizione di svantaggio
Prodotti per la rigenerazione del suolo e il risanamento ambientale, con un’ottica di sviluppo sociale, economia circolare e sostenibile.

Impatti emergenti e trasformazioni territoriali

Dalle evidenze raccolte emergono alcuni impatti che, pur in via iniziale, suggeriscono cambiamenti strutturali importanti:

  • Rafforzamento delle competenze interne alle organizzazioni: non solo sui contenuti delle proprie attività, ma soprattutto su gestione, imprenditorialità, auto-direzione, capacità di progettare strategicamente.

  • Maggiore consapevolezza del territorio, dei bisogni, delle risorse disponibili: molte realtà sviluppano pratiche di ascolto, relazioni e mappature, che possono diventare basi per altri progetti o collaborazioni.

  • Costruzione / consolidamento di reti: tra organizzazioni della Call, ma anche con attori istituzionali, imprese locali, istituzioni culturali. Questa rete diventa moltiplicatrice del valore, perché permette scambio, supporto reciproco, visibilità.

  • Produzione e tutela dei beni comuni (culturali, ambientali, immateriali): alcuni progetti rigenerano suolo, patrimonio culturale, ambientale, aprono spazi di socialità, organismi partecipativi, iniziative che curano il territorio.

Proposte di policy e sviluppi futuri

Il report non si limita a descrivere, ma offre riflessioni e proposte operative per sostenere lo sviluppo delle Economie Abitanti a livello regionale:

  1. Capacity building strutturato
    Ampliare e rafforzare percorsi formativi dedicati non solo all’avvio ma al consolidamento delle organizzazioni, capaci di lavorare anche sulla governance, la gestione economica, l’innovazione sociale.

  2. Supporto istituzionale e finanziario mirato
    Creare strumenti di finanza adatti (micro-finanza, bandi locali, incentivi) specificamente pensati per economie generative, con criteri che riconoscano gli impatti sociali e culturali, non solo quelli economici.

  3. Reti, partenariati e infrastrutture sociali
    Favorire la nascita di reti locali e territoriali che mettano in relazione le varie progettualità, promuovere comunità di pratica, facilitare lo scambio di saperi, mettere in rete spazi, beni comuni, organizzazioni.

  4. Politiche integrate e situate
    Passare da un approccio settoriale a politiche che tengano insieme dimensioni ambientali, culturali, sociali ed economiche, che riconoscano la specificità dei territori e delle comunità.

  5. Misurazione e valutazione continua
    Incentivare non solo la raccolta dati per rendicontazione, ma la valutazione come processo permanente che aiuta a orientare le decisioni strategiche dell’organizzazione e dei policy maker. Il toolkit sviluppato rappresenta un buon punto di partenza, ma è necessario consolidarlo, adattarlo e diffonderlo.

Perché questo percorso è significativo

  • Innovazione del modello: si tratta di esperienze che non aspirano solo ad avere impatto su un singolo bisogno, ma aspirano a trasformare il modo in cui le comunità ‘abitano’ il loro territorio, nella sua complessità.

  • Apprendimento condiviso: la forma pilota adottata (romagnola) consente di raccogliere dati reali, confrontarsi con sfide concrete, adattare strumenti su scala locale prima di estenderli.

  • Valore per il territorio: oltre ai benefici diretti, si generano relazioni, visibilità, cura del territorio, partecipazione, che arricchiscono la comunità intera.

  • Possibilità di scalare o replicare: con il giusto sostegno e infrastrutture, molte delle pratiche messe in campo possono essere replicate in altre aree fragili o marginalizzate.

Conclusione

Il percorso di valutazione d’impatto condotto nella Call Economie Abitanti conferma che le economie abitate — esperienze radicate, responsabili, generative — rappresentano strumenti potenti per la rigenerazione dei territori, la coesione delle comunità e la sostenibilità integrale.

AppenninoHub, attraverso questo progetto, non solo sostiene startup, team di progetto e gruppi, ma contribuisce a costruire un ecosistema in cui il valore sociale, culturale e ambientale non sono forme di “lusso”, ma componenti imprescindibili di ogni realtà che vuole durare e trasformare.