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SNAI unico sistema contro lo spopolamento e garanzia per il futuro delle zone interne

Intervista a Lino Zedda, presidente dell’ente capofila dell’area interna sarda Alta Marmilla

Intervista a Lino Zedda, presidente dell’ente capofila dell’area interna sarda Alta Marmilla

“La SNAI è un processo assolutamente corretto anzi definirei ideale e unico per raggiungere gli obiettivi prefissati. Intervenire prima sui servizi come sanità, istruzione e accessibilità per avviare poi processi di sviluppo è l’unico sistema per arginare lo spopolamento e garantire il futuro delle zone interne”.

Sono le parole convinte e appassionate di Lino Zedda, sindaco di Baradili uno dei 19 comuni ricompresi nell’Alta Marmilla. Insieme al Gennargentu Mandrosilai costituisce il territorio interno della Sardegna impegnato nella Strategia nazionale per le aree interne (SNAI). Zedda è anche presidente dell’Unione dei Comuni omonima, che coincide con il perimetro dell’area progetto e ne costituisce l’ente capofila. Tutti, tranne uno Ales, hanno meno di mille abitanti che vivono in un territorio aspro e difficile spingendo molti, soprattutto i giovani, a cercare miglior fortune altrove. Un malessere che, però, con il tempo ha portato alla consapevolezza della necessità di un percorso comune, di una visione di futuro in cui solo la creazione di reti e aggregazioni avrebbe potuto arginare spopolamento e declino economico.

L’area ha già da tempo imboccato la strada della cooperazione tra comuni, elemento questo considerato di forza per la sua eleggibilità alla sperimentazione SNAI. E’ stato un percorso accidentato?
Il territorio dell’Alta Marmilla è stato caratterizzato dal punto di vista storico-culturale dall’isolamento rispetto ai percorsi di comunicazione e di sviluppo di livello regionale, abbastanza “lontano” dal sistema dei servizi posti nel polo di Oristano. Dal 1951 a oggi la popolazione e il tessuto produttivo si sono ridotti di quasi la metà. Oggi si contano meno di 10.000 abitanti. Per anni si è lavorato cercando di sostenere qualsiasi sistema di sviluppo che contribuisse ad arrestare il fenomeno dello spopolamento, particolarmente accentuato nelle zone interne. La stessa Baradili è passata dai suoi 137 abitanti del 1987agli attuali 80 condividendo l’impietoso declino demografico di molte comunità della Marmilla. L’assenza di processi di sviluppo di livello regionale, nonostante le battaglie fatte per attirare l’attenzione delle istituzioni superiori sulle richieste di aiuto delle popolazioni per interventi che lenissero le condizioni di difficoltà, ha determinato la necessità di cercare sistemi che consentissero la sopravvivenza delle nostre comunità. Si è giunti ad acquisire la consapevolezza:
1 – che le leve di sviluppo potevano essere attivate proprio grazie al suo ambiente incontaminato, al patrimonio di conoscenza e tradizione, dei saperi e del saper fare locale, delle produzioni agroalimentari e artigianali tradizionali, degli usi e costumi, dei luoghi di lavoro e di vita che, proprio per l’isolamento non solo geografico, questo territorio ha conservato meglio di altri;
2 – che le difficoltà dovute alle dimensioni, potevano essere superate con un ragionamento di livello territoriale.
Per questo nei primi anni 80 si iniziano a valutare le varie forme di aggregazione possibile quali Comunità Montana, GAL, Consorzio Due Giare, Unione dei Comuni. Nasce la Comunità Montana di cui facevano parte 15 comuni, cioè solo quelli che possedevano i requisiti necessari. Di conseguenza gli altri ragionano su una forma di aggregazione più ampia dando vita al Consorzio Due Giare, con adesione volontaria, partito con 7 comuni a cui si aggiungeranno poi anche gli altri 13 del territorio dell’Alta Marmilla. Nel 2008, in seguito alle Legge Regionale n. 12|2005, nasce l’Unione Alta Marmilla che mutua i servizi in essere al Consorzio Due Giare. Le difficoltà iniziali, dovute soprattutto al timore di perdere la funzione gestionale del proprio comune, vengono superate abbastanza facilmente in quanto la gestione dei servizi e dei progetti di sviluppo in forma associata danno ottimi risultati dimostrando l’utilità della forma aggregata.

Come si è inserita la SNAI in questa situazione e quali cambiamenti/ vantaggi ha apportato nella governance dell’area?
La SNAI ha consentito la sperimentazione di un percorso di partecipazione, condivisione e co-progettazione risultato fondamentale per rafforzare l’identità territoriale, rinsaldando la consapevolezza da parte di tutti gli attori della necessità di “fare sistema”, di condividere esperienze e conoscenze. Concetto ribadito dai circa 200 consiglieri comunali riuniti in plenaria all’Unione dei Comuni.
Questa visione del territorio è emersa a seguito di un ben calibrato e diffuso processo che ha interessato circa 400 persone, tra soggetti rilevanti, cittadini e soggetti rappresentativi, che ha consentito un lavoro di analisi dei bisogni molto approfondito che ha fatto emergere possibili soluzioni.
Il risultato interessante di questo processo partecipato di condivisione per la costruzione del prototipo dell’Alta Marmilla è che molte “visioni”, ad esempio, sui nuovi modelli scolastici (sia organizzativi, sia didattici e di apprendimento) da attuare siano pervenute dagli approfondimenti fatti su sanità, mobilità e sviluppo.
Altro elemento emerso è che il territorio ha forte progettualità di integrazione tra settori produttivi.
I progetti in corso e in parte terminati, come quelli presentati dal Consorzio Due Giare, dal Consorzio Parco Monte Arci, dal Consorzio Sa Perda Idocca e dal Gal Marmilla, hanno evidenziato gli effetti positivi della sperimentazione di nuove opzioni di diversificazione e multifattorialità per le aziende innovative nei settori economici presenti che, in pochi anni, sembrano aver migliorato nello scambio e nell’apertura a nuove integrazioni.
Il superamento della frammentarietà del territorio negli assetti sociali e relazionali, attraverso interventi su scuola e su sanità per il mercato del lavoro, rappresenta il metodo e contiene la filiera cognitiva per costruire il prototipo e dare attuazione alla strategia.

Quali criticità sono emerse?
Sono ancora in fase di definizione gli atti interni necessari all’avvio della strategia da parte della Regione, questa è la maggiore criticità.

Le gestioni associate realizzate in ambito SNAI, in adempimento del pre-requisito, sono operative?
La gestione di ulteriori 3 funzioni in forma associata, oltre quelle già in essere sono quasi completate. La funzione edilizia scolastica è stata completata con l’individuazione di struttura amministrativa e gestionale con personale dell’Unione assunto a tempo determinato grazie alla concessione dei comuni di capacità assunzionale da loro non utilizzata. Stesso ragionamento per la funzione Protezione Civile, per la quale è stato predisposto il piano di intervento sovracomunale con individuazione delle figure addette e i relativi incarichi. Per la funzione catasto si sta definendo la struttura gestionale.

Sono stati creati organismi di gestione da hoc?
Per la gestione dei processi SNAI sono stati individuate le aree di riferimento gestite dai responsabili che seguiranno tutte le fasi di attuazione. Inoltre si è raggiunto un accordo, che stiamo siglando, con il partner GAL Marmilla che svolgerà il ruolo di supporto tecnico con le professionalità in esso presenti.

Nella Strategia era prevista una piattaforma informatica per consentire la gestione delle funzioni e dei servizi, soprattutto in forma associata e in funzione degli interventi SNAI. E’ stata attivata?
La piattaforma gestionale unica è stata avviata con l’adesione di 11 comuni e si sta cercando di avere la totalità delle adesioni. Purtroppo le resistenze sono abbastanza forti. Resistenze dovute soprattutto alla scarsa predisposizione dei dipendenti comunali all’innovazione delle procedure, a causa anche alla età media molto alta dei dipendenti che chiaramente vedono più vicina la collocazione in quiescenza che non il cambiamento.

Come l’area sta fronteggiando il tema del personale per dare gambe sia alle gestioni associate per la SNAI che agli interventi in Strategia?
Il tema del personale è abbastanza complesso anche a causa dei vincoli normativi che impediscono l’assunzione delle figure necessarie. Come già detto, l’Unione sta procedendo a una riorganizzazione interna con il reclutamento delle figure professionali più idonee, tramite la capacità assunzionale dovuta alla cessazione del dirigente e di un operaio ex Comunità Montana, che la RAS riconosce all’Unione.

La popolazione è stata coinvolta nell’iter SNAI? E’ prevista un’attività di informazione per i cittadini sulla SNAI e suoi avanzamenti?
Sì, i cittadini hanno partecipato da subito al processo SNAI, sopra ogni aspettativa. Sono inoltre previsti incontri territoriali per condividere gli stati di avanzamento da rinviare, però, per il mancato avvio degli interventi.

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